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martedì 2 ottobre 2007

NOT a Waste of Paint

Non sono sublimi?

Trovo che le copertine completino i dischi.

Di fatti dei dischi che amo, amo di riflesso anche le loro covers poichè non posso fare a meno di comprenderle in quel tutto che è l'album.
La copertina esprime il lato visivo del cd. Ingloba le immagini dipinte nelle canzoni cercando di coglierne l'atmosfera di fondo.

Ogni autore ha un proprio stile. Sebbene non sia lui stesso in prima persona a progettare l'artwork, spetta comunque a lui l'ultima parola. In fondo si tratta di rendere iconograficamente la sua anima. Perchè è questo quello che le canzoni sono: dei pezzettini di anima messi nero su bianco su un block notes, su un fazzoletto, su uno spartito. E infine su di un libretto all'interno del disco di appartenenza.

Secondo me si viene a creare una vera empatia tra l'artista che crea l'arwork e l'autore per cui lavora - per non parlare dei casi estremi in cui i due soggetti in questione si innamorano e fanno un bambino (del tutto casuale riferimento a Brian...). Insomma, c'è un qualcuno che ha il compito di esprimere un qualcun altro, il che dubito si possa fare così, su due piedi, senza un minimo di studio della persona che ti sta di fronte e delle sue creazioni.

Voglio a questo proposito donarvi pochi versi, scritti da Conor. Mi raccomando, prestategli la giusta attenzione, è una delle sue mille meraviglie: "I have a friend, he is mostly made of pain. And he wakes up, drives to work, and then straight back home again. He once cut one of my nightmares out of paper. I thought it was beautiful, I put it on a record cover. And I tried to tell him he had a sense of color and composition so magnificent. And he said..." (quello che dice non ve lo dico, vi tengo in sospeso finchè non pubblicherò un intero post su questa canzone, cosa che ho intenzione di fare presto).

Ora, mi piacerebbe tanto annoiarvi a morte addentrandomi nella ricerca del significato di questa o quella copertina degli album dei Bright Eyes. Purtroppo, però, non posso ancora farlo poichè ancora non ho tutti gli elementi necessari per tentare di raggiungere la verità. Credo, invece, che per gli album dei Placebo potrei scrivere pagine e pagine... Loro sì che li ho risucchiati in me, completamente. Ma niente paura, questo processo di assorbimento radicale sta avvenendo anche con la musica di Conor, perciò pazientate ancora un po' e presto potrò adempiere il mio compito ingrato di stancarvi con i miei viaggi mentali.

Forse vi starete chiedendo perchè io, oggi, abbia voluto scrivere proprio riguardo questo argomento, o forse -cosa ben più probabile- non ve lo sarete chiesti per niente, ma io ho intenzione di dirvelo lo stesso.

C'è un motivo preciso di queste specifiche copertine, ed è anche molto semplice: questi sono i cd che mi sono regalata oggi (o che, meglio, mi sono fatta regalare da mia mamma -visto che ha pagato lei-). C'è da dire comunque che questo è solo un assaggio rispetto ai cd dei Bright Eyes che ancora mi stanno aspettando sugli scaffali dei negozi di musica. Questo è tutto quello che ho trovato oggi. A voi sembrerà molto, ma in realtà è solo una piccola parte. Secondo voi dovrei accontentarmi, lo so, ma io ho seriamente intenzione di averli tutti. Uno dopo l'altro. La missione è appena iniziata...

Appena uscita dall'università mi sono catapultata nel negozio di musica (non quello dove vado di solito, visto che lì, molto "gentilmente", mi hanno detto che quello che cercavo era fuori catalogo... Ma dove vivono?!!). Non era tardi, era solo mezzogiorno quando mi sono recata tutta di fretta agli scaffali della lettera 'B'. Non si sa mai, ho pensato, che qualcuno possa venire a 'rubare' ciò che è mio di diritto; meglio accorrere subito quando si sente una voce che ti chiama. Arrivata alla lettera 'B', beh, quello che vedete qui raffigurato è esattamente quello che ho preso. Ho controllato i cd uno ad uno, nei minimi dettagli, onde evitare di comprarli già rovinati -per chi ancora non lo sapesse, io ho un comportamento maniacale nei confronti dei mei cd... addirittura non permetto a nessuno di toccarli, anche se poi mia madre osa spolverarli senza chiedermi il permesso...-

Ma secondo voi la mia attenzione maniacale nei confronti di quei pezzi d'arte che stavano per entrare in mia sola proprietà, è valsa a qualcosa? ...Ovviamente no! E come è oramai da tradizione, uno tra i cd dei miei artisti preferiti deve essere per forza rovinato sin dalla nascita... Questa volta è stato il turno di 'Digital Ash in a Digital Urn' (ossia il terzo che compare qui): povero dolce tesoro! Ha la copertina un po' spiegazzata di lato! E mentre tentavo di accarezzarlo per non farlo piangere, dentro di me maledicevo chiunque fosse stato colpevole di tale orribile misfatto. Per la cronaca: tra i cd dei Placebo, 'Black Market Music' ha il tondino di plastica in cui si dispone il cd rotto. Tra quelli dei Muse: 'Showbiz' ha la custodia graffiata. Tra quelli dei 30 Seconds to Mars, '30 Seconds to Mars' non si chiude perfettamente... Non voglio pensare a quando comprerò 'Disintegration' dei Cure -che ancora purtroppo mi manca-... ho come la vaga sensazione che lo troverò a pezzi!

Ma a parte questi spiacevoli inconvenienti, dovete sapere che sono stata fino all'una con in mano il mio plico di cd... li tenevo vicino al mio petto, come se fossero degli esserini da proteggere. Ad un certo punto però mi faceva male la mano, così li ho messi nel cestino della spesa che danno all'entrata, insieme al mio nuovo Rolling Stone - ehm... ero, diciamo, l'unica con in mano il cestino... la gente un po' mi ha presa per pazza :) All'una e mezza poi è arrivata la mia mammina e abbiamo (...ha) pagato.

Una volta a casa, ha avuto inizio il magico rituale della svestizione. Bisogna stare attenti a togliere il cellophane dai cd, tutto deve avvenire con la massima cautela. E' qualcosa di sacro per me... la sensazione credo che sia come quella di una donna che toglie i vestiti di dosso al proprio uomo prima di fare l'amore. Non c'è una voglia di scoprire? una sensazione di preludio a un qualcosa di meravigliosamente bello? un dolce tocco di sensualità?

Ora non vedo l'ora di caricare i cd sull'i-pod, solo che devo prima pensare a cosa dovrò cancellare.

lunedì 1 ottobre 2007

I'm medicated, how are you?

Non posso più farne a meno, oramai. Sento come un elastico che mi catapulta instancabilmente verso di lui. Ho bisogno di riempire la mia testa delle sue note e delle sue parole, avvolte così meravigliosamente in una trama di tristezza.
Sono irrecuperabile, lo so, ma paradossalmente adoro rotolare nel dolore. Perciò, se mi verrete a trovare in questo spazio virtuale, sappiate che I'll be wallowing in sorrow, wearing a frown, like Pierrot the Clown.

Me lo ha anche detto una mia cara amica una volta: io sono esagerata. Ha terribilmente ragione... Qual è il giusto mezzo? Io non ne ho davvero la più pallida idea. Se amo qualcosa, la amo in modo esagerato, e visto che -dicono- la chiave del benessere sta nell'equilibrio, credo proprio non starò mai bene.

Brian una volta era in Messico, in una libreria. Ha preso in mano un libro, un grande libro bianco se la memoria non mi inganna, e ha detto: "Jean Cocteau once said: 'A little bit too much is just enough for me'". Poi è arrivato Stef, che a sentire quelle parole ha aggiunto:"Too much of a good thing is simply wonderful". Detto questo, non voglio fare un elogio degli eccessi. Anzi, mi rendo conto di quanto possano avere conseguenze tragiche. Infatti io non intendo dare giudizi ad alcunchè. Non intendo dire: questo è giusto, questo è sbagliato. Intendo solo dipingere situazioni, le mie situazioni. E non mi importa se i miei quadri non saranno belli o espressivi come quelli dei grandi. Non ho alcuna pretesa. Voglio solo prendere in mano il pennello per il gusto di dire: 'Okay, questo l'ho fatto io; fa schifo, lo so, e allora? Se non altro è reale'. Perciò ora sono qui a condividere con non so chi questi miei waste of paint...


La malinconia non è bella, forse. Ma la musica malinconica è sublime. Perciò rimango volentieri nelle tenebre. Tanto so che ho sempre la mia luce: basta premere il tasto play... Tutto questo potrà sembrare strano, me ne rendo conto. Eppure è così semplice: I sat watching a flower as it was withering, I was embarrased by its honesty. Insomma, spesso mi sembra di vivere all'interno di una grossa bugia, dove ad ognuno di noi è stata assegnata una parte di cui è impossibile liberarsi -non sto generalizzando; sto solo riportando le immagini che appaiono attraverso le mie lenti, le quali ammetto talvolta possono riportare visioni distorte e incomplete- perciò stare a contatto con quella che io percepisco come verità mi fa sentire vera in prima persona. Quindi, I'm gonna give you only one reply, I know not who I am. But I talk in the mirror, to the stranger that appears. Our conversations are circles, always one sided, nothing is clear. Except we keep coming back to this meaning that I lack. He says the choices were given, and now you must live them, or just not live. But do you want that? Per farla breve: ho bisogno di trovare un significato, perciò perchè non servirmi di queste opportunità che la musica mi concede?


Mi risuonano nella mente queste parole, ora: "And I never thought this life was possible, you're the yellow bird that I've been waiting for; the end of paralysis, I was a statuette, now I'm drunk as hell on a piano bench, and when I press the keys it all gets reversed, the sound of loneliness makes me happier". Ti ho trovato! Ti ho trovato! Anzi, direi quasi che tu hai trovato me! Ma come posso aggiungere altre parole alle tue? Io vorrei spiegarmi, vorrei spiegarti. Eppure adesso non ne sono capace. La tua perfezione mi impedisce di completare l'opera. Sento pateticamente di pensare attraverso i tuoi pensieri, benchè tu ora sia non so neanche dove. Allora mi imbevo della tua arte, sfruttando ogni virgola di questo dolore per raggiungere il tuo. Il mio lato razionale disapprova: basta vivere vite che non sono tue! Ma la parte di me che è fatta di note se ne frega e tenta in tutti i modi di prendere quel treno: "But a kid carries his Walkman on that long bus ride to Omaha"...

Posso capire che risulti come minimo particolare pensare a una persona come un 'uccellino giallo', ma in realtà ha un senso, e questo senso lo si ritrova in un'altra canzone, la quale è precedente a quella che ho citato all'inizio di questo paragrafo. Mi dispiace poter riportare solo le parole. Vorrei tanto poter 'scrivere' la loro voce e la loro musica: ne sareste ancora più affascinati. Comunque, ecco la "strofa-presagio", che suona magicamente come un dolce oracolo alle mie orecchie: "Did you forget that yellow bird? But how could you forget your yellow bird? She took a small silver wreath and pinned it onto me, She said this one will bring you love. And I don't know if it's true, But I keep it for good luck".

Intanto io ti ascolto, è come se mi stessi parlando. Per un momento mi chiamo Laura e mi dici: "But you should never be embarrassed by your trouble with living, 'cause it's the ones with the sorest throats, Laura, who have done the most singing!" Quindi mi consigli di continuare a fare ciò cha amo, mettendoti in bocca parole che non sono tue: "Let's take a dive and swim right through sophisticated points of view". Aggiungi anche: "We might die from medication, but we sure killed all the pain, but what was normal in the evening by the morning seems insane. And I'm not sure what the trouble was that started all of this, the reasons all have run away, but the feeling never did. It's not something I would recommend, but it is one way to live, 'cause what is simple in the moonlight by the morning never is".


Ecco la mia risposta: sta' tranquillo. Io continuerò a prendere le mie Meds, costi quel che costi.